Molte città italiane stanno registrando punte di 38-40 °C percepiti, con un’ondata di calore che può avere anche effetti gravi sulla salute, soprattutto di anziani e bambini nei primi anni di vita.

Perché i bambini sono più a rischio

I bambini, soprattutto nei primi due anni di vita, sono particolarmente vulnerabili durante le ondate di calore. Il loro sistema di termoregolazione, fino ai 24 mesi, non è ancora completamente sviluppato ed efficiente: ciò significa che il corpo non riesce a disperdere il calore in modo efficace, ad esempio tramite la sudorazione, che risulta meno efficiente rispetto a quella degli adulti.

Inoltre, i più piccoli non avvertono sempre lo stimolo della sete oppure non sono in grado di comunicarlo, rendendo più difficile per gli adulti accorgersi in tempo di una possibile disidratazione.
Tutto questo li espone a un rischio maggiore di surriscaldamento e perdita rapida di liquidi, con conseguenze potenzialmente gravi per la salute.

“Bere anche se non si ha sete” è la prima regola indicata dalla Società Italiana di Pediatria.

Colpo di calore: cos’è, quali i sintomi da monitorare e cosa fare

Il colpo di calore è un’emergenza medica che richiede un intervento immediato. Si verifica quando il corpo non riesce più a raffreddarsi, facendo salire la temperatura oltre i 40°C.
Nei bambini, può avvenire anche in breve tempo.

Sintomi da monitorare:

  • mal di testa forte
  • vertigini, debolezza
  • nausea o confusione
  • pelle calda, arrossata e secca
  • respiro accelerato
  • assenza di sudorazione
  • convulsioni
  • perdita di coscienza

Cosa fare in caso di colpo di calore

In presenza di un sospetto colpo di calore, la prima cosa da fare è chiamare subito il numero unico di emergenza 112.

In attesa dei soccorsi, è fondamentale:

  • portare il bambino in un luogo fresco, ombreggiato e ben ventilato, lontano dal sole e dal caldo diretto
  • iniziare a raffreddare il corpo in modo graduale, evitando sbalzi termici troppo bruschi che potrebbero essere pericolosi

Per abbassare la temperatura:

  • utilizzare acqua fresca (non ghiacciata) per bagnare delicatamente fronte, collo, braccia e gambe
  • in alternativa, si può usare un ventaglio o un asciugamano inumidito

L’obiettivo è favorire un calo progressivo della temperatura corporea, senza esporre il bambino a cambiamenti improvvisi.

I 5 consigli della Società Italiana di Pediatria per evitare colpi di calore nei bambini

Esporsi al caldo con buon senso

  • evitare di uscire tra le 11 e le 17 e gli sforzi fisici nelle ore calde
  • prediligere zone ombreggiate e ventilate

Offrire acqua frequentemente

  • i bambini non chiedono da soli di bere
  • evitare bevande zuccherate o gassate
  • allattare più spesso i neonati

Pasti leggeri e colorati

  • frutta e verdura di stagione aiutano a reintegrare acqua e sali minerali
  • no a cibi elaborati

Aria condizionata sì, ma con prudenza

  • mantenere una temperatura tra 24 e 25 °C
  • evitare sbalzi termici tra le stanze o in auto

Vestire il bambino in modo adeguato

  • scegliere abiti chiari, in cotone o lino
  • in spiaggia, usare cappelli leggeri e traforati

Altre indicazioni generali per il mare e i viaggi

  • evitare l’esposizione al sole prima dei 6 mesi
  • utilizzare indumenti con filtro UV e altre protezioni adeguate per limitare l’esposizione solare
  • utilizzare crema solare SPF 50+ (meglio se con filtro minerale), sulle restanti aree esposte, come mani e piedi, sin dalla nascita
  • in generale prediligere creme solari con filtro 50+ in infanzia
  • preferire le ore fresche (fino alle 10 e dopo le 17.30)
  • rinfrescare spesso testa e nuca con acqua
  • mai lasciare un bambino in auto, neanche per pochi minuti
  • utilizzare i dispositivi anti-abbandono come da normativa vigente

Con temperature elevate, proteggere i bambini dal caldo non è solo una precauzione, ma un atto di cura quotidiana. Bastano semplici gesti e un po’ di attenzione per prevenire i rischi legati al colpo di calore e godersi l’estate in sicurezza.